ABI Monthly Outlook: marzo 2025


18-03-2025

Da ottobre 2023, i tassi di mercato sono progressivamente diminuiti a seguito dei tagli della BCE, una tendenza proseguita anche nei primi mesi del 2025. Nei primi giorni di marzo si è osservato un assestamento: i tassi a breve termine si sono stabilizzati o leggermente ridotti, mentre quelli a lungo termine hanno registrato un rialzo.

TASSI DI MERCATO
Nei primi 13 giorni di marzo 2025:
1. Il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,52%, stesso valore di febbraio 2025.
2. Il tasso lordo dei BOT a sei mesi è stato in media del 2,32% in calo di 9 punti base rispetto a febbraio (2,41%).
3. Il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,64% in aumento di 25 punti base rispetto a febbraio (2,39%).
4. Il tasso lordo dei BTP a 10 anni è stato in media del 3,84% in aumento di 32 punti base rispetto a febbraio (3,52%).

TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI BANCARI
5.A febbraio 2025:
• il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,98% dal 4,15% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023;
• il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato pari al 3,17% (3,12% nel mese precedente e 4,42% a dicembre 2023);
• il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,27% dal 4,32% del mese precedente.

TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA BANCARIA
6. Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a febbraio 2025 è stato il 2,49%. A gennaio tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 2,66%; area dell’euro 2,55%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 220 punti base.
7. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a febbraio 2025 è stato il 3,16%, con un incremento di 185 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.
8. A febbraio 2025 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,82% (0,85% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022).
9. Il tasso sui soli depositi in conto corrente, che non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi, è lo 0,39%
(0,41% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022).

MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
10. Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie a febbraio 2025 è di 180 punti base.

QUANTITÀ DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA
11. La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche,presenta un incremento di circa 147 miliardi tra gennaio 2024 e gennaio 2025 (45,2 miliardi famiglie, 18,1 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).
12. A febbraio 2025 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima del 5,1% (+6,0% nel mese precedente).
13. I soli depositi, nelle varie forme, a febbraio 2025 sono cresciuti del 2,1% su base annua (+2,2% il mese precedente).
14. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e
obbligazioni) a febbraio 2025 è risultata in aumento del 2,5% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,6% a gennaio 2025).

PRESTITI BANCARI
15. Il rallentamento della crescita economica, confermato dai recenti dati ufficiali, contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: a febbraio 2025, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi dello 0,6% rispetto a un anno prima, in lieve attenuazione rispetto al -0,7% del mese precedente; a gennaio 2025 i prestiti alle imprese erano diminuiti dell’1,9% mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dello 0,4%.

CREDITI DETERIORATI
16. A gennaio 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze,inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 30,5 miliardi di euro, da 32,1 miliardi di settembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di circa 166 miliardi.
17. A gennaio 2025 i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,47% dei crediti totali. A settembre 2024, tale rapporto era l’1,54% (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015).

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